Video per gentile concessione di Andrea Zandera
(ZanderaEntertainment)
E' il minimo che potessi fare per una stupenda persona
che, oltre aver combattuto per i nostri colori, ha fatto della semplicità il suo stile di vita, con in quale ho una profonda e sincera amicizia. Paolo Pochesci è uno tanti "ragazzini" gettati nella mischia in quel 30 Marzo del 1980, in un Lazio-Catanzaro, che aveva visto i nostri colori deturpati dal calcioscommesse solo una settimana prima con l'arresto dei principali giocatori che costituivano l'ossatura della squadra. Lui, insieme a tutti gli altri, lottarono con il coltello tra i denti per portare a casa una vittoria che significava salvezza. Laziale dal profondo dell'animo ha dovuto però consacrare la sua fame di arcigno difensore lontano dalla capitale, lontano dai nostri colori, non prima però di aver però di aver riportato la sua, la nostra Lazio nei ranghi della massima serie dopo l'ingiusta retrocessione a tavolino di quello stesso anno del suo debutto con la nostra maglia. Ma voglio puntualizzare che questo non è un museo, questa è una semplice raccolta su una passione nata nel lontano 1979 su quei gradini di marmo bianco. Quegli stessi gradini che sognavo all'età di sei anni, e poi a dieci quando vidi i miei beniamini conquistare il primo scudetto della nostra storia, ad innamorarmi del carattere orgoglioso e senza paura di quell'uomo con il 9 sulle spalle. Poi più di dieci anni di passione in tutti i campi, con migliaia di chilometri passati su pullman e treni speciali, per difendere ovunque i nostri colori e la nostra storia. Quella stessa storia di quegli anni stupendi passati insieme a tanti altri ragazzi dietro a quello striscione. Un saluto particolare poi ad altri amici come Gigi Corino, Vincenzo D'Amico, Renzo Garlaschelli, Beppe Signori, Bruno Giordano, Giancarlo Oddi, Carlo Perrone, Renato Miele, Andrea Agostinelli, Arcadio Spinozzi, Felice Pulici, Massimo Piscedda, Paolo Franzoni e tanti altri che metaforicamente non hanno mai sfilato di dosso la nostra maglia.
Raffaele Galli
12 MAGGIO 2014
”Di padre in figlio…”, anzi in questo caso “Di padre in figlia”! Sono stati anni di raccolta, la prima maglia avuta tra le mani fu quella di Vincenzo D’Amico nel 1982, consegnata da lui stesso, come fece lo stesso quattro anni dopo Giuliano Fiorini. Da queste due maglie, seguirono poi quella di Beppe Signori, di Paolo Di Canio, di Paul Gascoigne e via via quelle di tutte le altre annate. Tutto questo è iniziato per caso, in una domenica del 1982, e tutto questo finirà a mia figlia Giordana che si è sempre opposta quando in mia crisi interiore, voglio dismettere il tutto.
Io fiero di tramandargliela!
RG
Il locale dove
potrete incontrare
Paolo Pochesci
Il materiale della
Curva Nord 12